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Il "repaint"

Che cos'è, a cosa serve.

Perchè si usa il repaint

Come in ogni simulatore, Microsoft Train Simulator è un insieme di moduli software, che gestiscono un numeroso insieme di oggetti, sia statici (piano binari, infrastrutture ferroviarie, elementi del terreno, fabbricati, piante, ecc.) che dinamici (i rotabili). Per questi ultimi sono definiti i modelli matematici del comportamento dinamico, che ne governano le caratteristiche meccaniche attive (motrici) e passive (materiale rimorchiato) che vengono rispettivamente applicati ai modelli in 3D. Questi sono sempre composti da più parti interconnesse; per una locomotiva, al minimo, esse sono costituite dalla cassa, dai carrelli e gli assali (in gergo ferroviario meglio definiti "sale") portanti o motori, dai pantografi (per le locomotive elettriche).
I modelli 3D per il simulatore sono più o meno dettagliati a seconda di una serie di scelte di compromesso tra quantità di dettagli e capacità di gestione da parte del processore; in pratica, essendo costituiti da alcune migliaia di poligoni elementari, più sono complessi e più "pesano" nel motore del simulatore, rendendolo in alcuni casi troppo lento, o anche instabile e a rischio di blocchi. Di base non hanno alcun colore; ma si applicano alle varie parti indipendenti le relative opportune "textures" (tessiture, o trame) che verranno riprodotte dal simulatore come se fossero direttamente "verniciate" sulle medesime.
Al fine di alleggerire i 3D, questi si semplificano. Che vuol dire? Per capire, andate in stazione e fermatevi ad osservare il carrello di una locomotiva o di una carrozza. Vi apparirà costituito da tantissimi pezzi: il telaio stesso del carrello, le boccole entro cui sono alloggiate le sale, gli elementi della sospensione, i pattini dei freni, ecc. Nel corrispondente modello 3D, solo gli elementi più grossi e visibili si riproducono tal quali; per gli altri basta una superficie piana a cui si sovrapporrà la texture, o meglio, la fotografia della corrispondente parte reale. Nel corso della simulazione, non si noterà nulla di anomalo, anzi si avrà maggior realismo; e si guadagnerà nelle prestazioni del simulatore.
Come è possibile? Il modello dettagliato di un oggetto solido complicato con molti pieni e vuoti, quando viene riprodotto dal motore grafico del simulatore sotto una corretta illuminazione appare con tutte le corrispondenti luci ed ombre, analogamente all’oggetto reale; ma ci sono due inconvenienti. Uno è quello già visto dell’alto numero di poligoni, che può arrivare a sovraccaricare il computer, con tutti gli inconvenienti del caso; l’altro è che, anche qualora si utilizzasse un’elaboratore sufficientemente potente, gli effetti luminosi derivanti dal rilievo dell’oggetto (zone a varia luminosità) non apparirebbero mai realistici quanto lo sarebbe una fotografia dello stesso oggetto nelle stesse condizioni di luce. Invece, usando un modello meno complesso, ma “rivestito” della corrispondente fotografia reale (purché sufficientemente dettagliata), l’effetto finale è notevolmente migliore e verosimile. Come si usa dire, per l’appunto, si ha un effetto “fotorealistico”.

Ciò premesso, vediamo che cosa fa il repainter. Può agire su due fronti:
1) rifare le texture di modelli 3D datati ove le textures originali non sono quasi nulla di più di superfici colorate, sostituendole con le opportune parti di fotografie dei rotabili reali, ritagliate, scalate, ecc, tramite la computer grafica. In tal modo le originali "scatolette su ruote" appaiono come veicoli reali.
2) Rifare le textures di veicoli recenti, agendo di fatto come si usa nella realtà di oggi, ove uno stesso modello di locomotiva viene personalizzato (pellicolato), sia dal costruttore, che dal cliente, in modo da apparire con la livrea ed i loghi di quest'ultimo. Oppure rappresentare i segni del tempo, o addirittura il risultato di atti vandalici.

Esempi

Le prime quattro figure esemplificano il caso 1); la quinta spiega il caso 2).
La prima illustrazione rappresenta il modello 3D originale di una FS E326 012, senza repaint. Le textures applicate al 3D sono solo superfici di colore uniforme, con l'unica eccezione del disegno a tratto degli sportelli. Inevitabile l'aspetto approssimativo "a cartone animato".
La seconda rappresenta la stessa FS E326 012 repaintata con textures fotografiche. Si vede bene la lamiera della cassa, con le inevitabili bombature e l'effetto dei riflessi sulla vernice. Anche il carrello anteriore, su cui è applicata come texture la foto a colori di un carrello vero, presenta tutti i dettagli mancanti. Infine, anche il vomere spartineve è ottenuto dalla foto di un vomere attuale.
La terza rappresenta il modello 3D originale di una FS E626-437, senza repaint. Anche qui le textures applicate al 3D sono superfici di colore uniforme, con l'unica eccezione del disegno a tratto degli sportelli.
La quarta illustrazione rappresenta la stessa FS E626-437 repaintata con textures fotografiche. Si vede la lamiera della cassa, con le bombature, l'effetto dei riflessi e le scoloriture casuali sulla vernice. Notare sulla fiancata l'effetto in 3D delle prese d'aria ad orecchia, che non esistono sul modello originale, ma appaiono con un realismo perfetto, come se fossero veramente presenti. Anche sui 3 carrelli sono applicate come texture le foto a colori di una macchina reale, ottenendo tutti i dettagli mancanti con assoluto realismo.
Infine, la quinta illustrazione rappresenta una FS E464 “graffitata”, cioè vittima degli onnipresenti "Graphers", alla testa di un regionale. Ovviamente, sul modello 3D originale i disegni sulla fiancata non sono presenti.


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